La lampada magica.
A Milano, nella casa in cui sono cresciuta, c'è un'elegante lampada bianca di ceramica. Decorata con fiori blu e una scritta in corsivo che recita semplicemente Montelupo Fiorentino, questa lampada panciuta richiama senza possibilità di errore il luogo da cui proviene. Con le sue linee sinuose e il paralume color crema, è stata acquistata ben prima che io nascessi, motivo per cui ricordo di averla sempre vista. Mi piace dire che io e la lampada siamo cresciute insieme, come se un oggetto di arredamento potesse effettivamente evolversi al ritmo delle persone che abitano la casa. Ogni volta che torno a Milano so che lei è lì ad aspettarmi, silenziosa e discreta come ci si aspetta dagli oggetti che ormai sono parte integrante dell'ambiente domestico. Ed è proprio pensando alla lampada a fiori che, in un giovedì di marzo come tanti, ho deciso di fare un salto a Montelupo, in compagnia di un'amica, per visitare il MMAB (Montelupo Museo Archivio Biblioteca). Ho sempre percepito il tempo libero come una risorsa, più che uno spreco. Il tempo libero non è un tempo vuoto, tutt'altro, è un tempo da investire e da sfruttare appieno, un tempo che ci arricchisce perché non ha uno scopo immediato e non prevede un tornaconto. Ancora meglio se quel tempo ci è utile per andare alla ricerca di un pezzetto della nostra storia personale o familiare, visto che spesso sono le nostre radici a farci capire qualcosa di più su chi siamo e dove stiamo andando. So che l'idea di fare una gita a metà settimana potrebbe sembrare poco razionale sotto molti punti di vista, ma è in realtà un ottimo modo per apprezzare in tutta tranquillità alcuni posti che, altrimenti, sarebbero meno godibili perché presi d'assalto (e per fortuna, aggiungerei) dai visitatori. Il nuovo allestimento del MMAB risale alla fine del 2024 e comprende, come suggerisce il nome stesso, un insieme di spazi che vanno a formare l'edificio nel suo complesso. C'è infatti il museo della ceramica, che ospita esemplari delle celebri ceramiche di Montelupo, la biblioteca comunale, l'archivio storico e persino un'accogliente caffetteria. Se avete a disposizione un po' di tempo da trascorrere in tutta calma fra arte e libri, il MMAB è sicuramente una tappa da non perdere. La versatilità è uno dei punti di forza di questo museo, che si presta facilmente a ospitare incontri letterari, laboratori didattici, percorsi per le famiglie e anche un cineforum. Il 24 ottobre 2024, per esempio, qui è stato presentato Nessuno. Voci nella storia del Mostro di Firenze, di Eugenio Nocciolini ed Edoardo Orlandi, pubblicato da Giunti Editore e tratto dal fortunato podcast Nessuno - Il mostro di Firenze. Sarà che ho assistito alla genesi del podcast prima e del libro dopo, ma non posso fare altro che consigliarveli entrambi (se andate a pagina 331 del romanzo scoprirete a cosa mi riferisco). Il museo sorge in piazza Vittorio Veneto, una posizione davvero comoda per chi, come noi, raggiunge il paese in auto, vista l'abbondanza di parcheggi gratuiti in zona. Noi abbiamo lasciato la macchina nell'ampio parcheggio di via dei Pozzi, così da attraversare a piedi la passerella sulla Pesa e aggiungere alla nostra visita una piacevole tappa intermedia. Mi riferisco alla scalinata di via del Crocifisso, che con le sue variopinte formelle di ceramica si presta benissimo a essere immortalata nelle foto e aggiunge un tocco di colore a Piazza Centi, su cui si affaccia. Se scegliete di visitare il museo di giovedì, non posso fare a meno di consigliarvi la rassegna Cineforum al MMAB: io e la mia amica siamo due cinefile incallite e ne abbiamo approfittato per rivedere Tempi moderni (Modern Times, 1936) di Charlie Chaplin, in un contesto diverso dal solito. Il giovedì sera, infatti, il museo prevede alcuni appuntamenti cinematografici in collaborazione con l'Associazione Mignon. Se ve lo state chiedendo, l'ingresso è gratuito, quindi non avete scuse. Prima del film abbiamo ovviamente fatto tappa al caffè del museo, Cibo, vino e chiacchiere, per un aperitivo seguito da una squisita pizza. Perché sì, l'arte nutre la mente e lo spirito, ma siamo entrambe buone forchette e non abbiamo ancora imparato a dire di no alla pizza. E poi, diciamoci la verità, non esiste un valido motivo per rinunciare alla pizza! All'interno del MMAB siamo state accolte dalla mascotte del museo, il gatto Romeo, che da solo giustifica la strada fatta per arrivare a Montelupo. Cosa c'è di meglio di un micio bibliotecario per avere la scusa di sfogliare libri e riviste? Se frequentassi oggi l'università, credo che passerei le mie giornate a coccolare e viziare il simpatico felino. Romeo non disdegna le attenzioni e si lascia ammirare sia vicino ai libri sia vicino alle ceramiche della hall, quindi vi sarà piuttosto facile individuarlo. Mi fa sorridere il fatto che una semplice lampada sia stata l'impulso per poter ammirare tante cose diverse, dalle variopinte ceramiche per cui Montelupo è famosa, fino alla scoperta di un piccolo cinema di grande qualità. È proprio vero che, a volte, non serve percorrere chilometri e chilometri per trovare qualcosa in grado di emozionare, stupire, o anche solo risvegliare un bel ricordo che aspettava il momento giusto per essere riportato alla luce.
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