L'autunno è senza dubbio la mia stagione preferita.
Tale affermazione lascia sempre perplessi, ma io proprio non capisco cosa ci sia di strano. L'allergia mi dà un po' di tregua, non tantissima ma almeno non boccheggio, la gente chiude in un cassetto la smania di affollare strade e locali, il caldo non bussa alla mia porta costringendomi a lavorare in una specie di sauna. Sono giunta alla conclusione che l'autunno sia la stagione ideale per noi traduttori, forse perché induce a trascorrere tante ore con un bella tisana calda in mano, chiusi in casa, mentre fuori piove. Chi meglio di noi, già abituato a questo stile di vita, può apprezzare al meglio le gioie meditative di questa stagione? Seduta sulla mia comoda poltrona, mouse verticale (per mancini) alla mano, eccomi a tradurre il nuovo testo da-consegnare-prima-di-subito. Già, le indicazioni dei clienti non conoscono grosse differenze, da una stagione all'altra, ma il clima sembra favorire la modalità ascetico-meditativa che per diverse ore alla settimana ci sottrae alla vita civile. Non che questo mi dispiaccia, ben inteso. Mentre scrivo queste righe mi chiedo come sarà l'autunno appena iniziato, che fra Covid e negazionisti si prospetta mooolto lungo. Quel che è certo che trascorrerò gran parte del tempo barricata nel mio piccolo studio, immersa in una nuova avventura traduttiva, pronta a lasciarmi trasportare in altri luoghi e in altri tempi. Buone traduzioni d'autunno!
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Francesca PerozzielloLe mie riflessioni sul mondo della traduzione e non solo. Archives
August 2023
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