Il pancino sospetto.
Vorrei fosse il titolo di un brutto thriller, invece è il classico esempio di acchiappaclick che possiamo facilmente trovare in rete. La narrazione tossica del "pancino sospetto" che si affaccia sull'addome di cantanti, sportive e presentatrici è una di quelle formule fisse di cui dovremmo imparare a liberarci, sia quando scriviamo sia quando leggiamo. Non solo perché sa di trito e ritrito, un po' come "non uscite nelle ore più calde" o "ricordatevi di bere molta acqua ad agosto", ma perché è uno dei tanti segnali che nel 2023, in fin dei conti, alla donna sono concesse le solite quattro occasioni per far parlare di sé. Una di queste, ovviamente, è la presenza di un accenno di rotondità nell'ultima foto postata su Instagram. A parte il fatto che non ci sarebbe niente di male nell'avere la pancia gonfia durante una vacanza all'estero, con le palme di sfondo o in cima a un vulcano, e già questo andrebbe ricordato a chi firma certi articoli. Provo molta tristezza e frustrazione nel vedere che, dopotutto, i successi professionali di una donna passano sempre in secondo piano se quest'ultima viene fotografata, in modo più o meno consapevole, con i segnali di una gravidanza in atto, vera o presunta che sia. Cari autori e autrici di questi pezzi, io vi capisco, purtroppo c'è chi questa roba la legge. Ma il cambiamento deve pur partire da qualche parte. L'attrice Tizia è incinta? Bene, sarà lei stessa a parlarne quando deciderà di farlo. La sportiva Caia ha la pancia stranamente gonfia? E chissenefrega, non facciamone un caso di stato. Educhiamo il pubblico a capire che una donna non diventa interessante solo perché ha la fede al dito, ha invitato 800 persone al proprio matrimonio o sfoggia un "pancino sospetto".
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Francesca PerozzielloLe mie riflessioni sul mondo della traduzione e non solo. Archives
November 2023
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