"Essere Saltborn è quello di essere un frammento di morire di eternità" No, non sto delirando. Questo è semplicemente un breve estratto della traduzione italiana di Salt and Sanctuary, meglio noto come Sale e santuari, videogioco reso celebre da Yotobi qualche anno fa. Ho guardato la sua recensione per un numero di n all'infinito, ma riesco ancora a sbellicarmi dalle risate come fosse la prima. Se non avete presente il video a cui mi riferisco, vi invito a recuperarlo a questo link: www.youtube.com/watch?v=XydKXu-AnEA&t=44s Perché ho deciso di tirare in ballo questa perla della traduzione videoludica in un articolo incentrato sulle migliori traduzioni di videogiochi? Be', per mettere le cose in chiaro. Ora che abbiamo visto come non si traduce un videogioco, vediamo cosa rende speciale un prodotto la cui traduzione non ha niente da invidiare al testo di partenza. Per quanto mi riguarda, vuoi per snobismo o per deformazione professionale, credo che la localizzazione italiana di un videogioco debba rispettare appieno lo spirito originale di quel prodotto. Romanticismo, avventura, adrenalina, qualunque sia il filo conduttore, pretendo di ritrovare nella versione italiana le stesse caratteristiche, lo stesso sapore. Non dimentichiamo che, per molti versi, il videogioco è una forma narrativa ibrida. Da un lato, infatti, dobbiamo fornire indicazioni precise al nostro utente e quindi avvalerci di strumenti quali i CAT tools. Proprio come nella traduzione di un manuale d'istruzione, dovremo essere chiari e concisi, nonché coerenti dal punto di vista dello stile e della terminologia. Altrimenti, non saremo in grado di spiegare al nostro gamer funzioni basilari come sparare, saltare o interagire con gli altri personaggi. Un videogioco, però, è fatto anche di dialoghi e cutscene, elementi che richiedono molta creatività e una traduzione tutt'altro che letterale. Fra i titoli a cui ho giocato nell'ultimo anno, ammetto di aver amato alla follia il quarto capitolo di Uncharted 4. Dialoghi tradotti in modo impeccabile, un doppiaggio coinvolgente e una scelta delle voci che rende un ottimo servizio al gioco in questione. Unica pecca, quella che chiamerò "la villa degli italiani". Non voglio scendere troppo nel dettaglio per evitare di spoilerare, ma chi lo ha giocato ha capito benissimo a cosa mi riferisco. Per farla breve, ad un certo punto Nathan Drake si trova in Italia, all'interno di una villa popolata da gente piuttosto facoltosa. Nel doppiaggio italiano si è scelto di mantenere le stesse voci originali, peccato che appartenessero a doppiatori italo-americani di seconda o terza generazione. Il risultato? Una recitazione che, per l'orecchio di un madrelingua italiano, fa lo stesso effetto di certi meme che ritraggono noi italiani con la mano "a carciofo". Detto questo, Uncharted 4 gode di un ottima traduzione, anche meglio dei precedenti capitoli della saga. Missione compiuta! Un'altra saga, a mio avviso particolarmente riuscita, è quella dei prodotti a marchio LEGO. Sviluppati da TT Games, questi titoli si contraddistinguono per un forte senso dell'umorismo e un'autoironia non semplici da riprodurre in italiano. Eppure, anno dopo anno, da Indiana Jones a Pirati dei Caraibi, passando per Il Signore degli Anelli e Jurassic World, i simpatici mattoncini in formato digitale riescono a intrattenere e divertire in modo genuino. La scelta di proporre videogiochi tratti dalle saghe cinematografiche più amate e di trasformarli in omini squadrati rappresenta, a mio parere, un'intuizione geniale. Dialoghi freschi, riferimenti ad altre saghe e battute salaci hanno contribuito al successo di questi prodotti presso varie fasce d'età, dall'infanzia all'età adulta inoltrata. Se ve lo state chiedendo, la risposta è "sì", adoro giocare ai suddetti titoli. Presa da un'irrefrenabile botta di nostalgia, qualche giorno fa ho deciso di acquistare su Steam l'extended edition di Age of Mythology, celebre spin-off di Age of Empires. Proprio come mi ricordavo, le ambientazioni mitologiche e i dialoghi altisonanti di questo gioco possono godere di una traduzione italiana epica e solenne, che ci permette un'esperienza di gioco davvero unica. Anzi, come si dice nel 2021, "immersiva". Non amo affatto questo aggettivo che mi sa tanto di calco dall'inglese, ma devo dire che la ricchezza della traduzione italiana permette all'utente di calarsi perfettamente nella vicenda. Restando in ambito mitologico, ma di tutt'altro genere, vorrei parlarvi della traduzione italiana di Immortals: Fenyx Rising. Anche qui, ovviamente, eviterò spoiler clamorosi. Per farvi capire l'ambientazione, immaginate una fusione fra Assassin's Creed (della stessa Ubisoft) e Zelda. Bene, ora che vi ho catapultati in un open world pieno di funghetti blu e divinità capricciose, pensate a quanto sia stato difficile tradurne i dialoghi. Doppi sensi più o meno velati, riferimenti mitologici, insulti eleganti e descrizioni suggestive contribuiscono a rendere Fenyx e gli altri personaggi quanto mai interessanti e ricchi di sfaccettature. Sperando di non essermi lasciata prendere troppo la mano dalla deformazione professionale, vi do appuntamento al mio prossimo post!
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