Su LinkedIn possiamo imbatterci in post di varia natura. Alcuni li leggiamo con interesse, altri li scorriamo in modo superficiale e altri ancora li evitiamo. Ci sono post in grado di farci ridere, commuovere, gioire e riflettere su questioni più o meno serie. Cosa fa sì che un post attiri la nostra attenzione? E cosa, invece, suscita immediatamente il nostro sdegno o disinteresse? Ho pensato, in modo un volutamente polemico e provocatorio, di elencare le tipologie di post che amo leggere su LinkedIn e quelle che, al contrario, proprio non posso sopportare. LinkedIn Sì - Consigli pratici per organizzare al meglio la routine lavorativa, soprattutto per freelance - Riflessioni sulle lingue e le espressioni idiomatiche - Esempi concreti tratti dall'esperienza lavorativa, per esempio: "Quella volta che ho tradotto un manuale di istruzioni per yacht e non sapevo da dove cominciare" - Segnalazioni di seminari, webinar o corsi di aggiornamento - Scambi di idee fra professionisti di uno stesso settore - Post dedicati al proprio lavoro, alle sue caratteristiche positive e negative LinkedIn No - "Anche stavolta ho ultimato una traduzione stupenda e fra poco ne beneficerete tutti quanti" - "Quanto sono bravo/a, ho superato draghi viola e mille difficoltà ma finalmente sono il CEO di me stesso/a..." Ebbene sì... Se non si fosse capito, gli unici post che non sopporto su LinkedIn sono quelli volti ad autoincensare chi li scrive. E voi cosa ne pensate? Le polemiche sono ben accette!
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Francesca PerozzielloLe mie riflessioni sul mondo della traduzione e non solo. Archives
May 2023
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