Tradurre per l'infanzia. A piece of cake, giusto?
Niente affatto! Ogni volta che mi capita di tradurre un contenuto per l'infanzia, di solito un programma TV o un cartone animato, mi rendo conto di quanto sia difficile adattare il linguaggio e il registro agli spettatori più piccoli. Fra le difficoltà che mi vengono in mente, credo che queste siano le più frequenti: - semplice non vuol dire stupido --> adottare un linguaggio semplice non significa dover impoverire il contenuto che stiamo traducendo - censura --> la lista delle parole e delle espressioni da evitare è piuttosto lunga, ça va sans dire. - caratteri --> anche se i caratteri a disposizione per ogni sottotitoli possono essere gli stessi di un programma per il pubblico adulto (per esempio i canonici 42), mi chiedo sempre se non sia il caso di rimanere un po' al di sotto del limite consentito, così da non affaticare troppo la lettura dei piccoli spettatori. - apprendimento --> guardare un programma TV o cartone animato in lingua originale con i sottitoli in italiano può essere un'ottima occasione per avvicinare i bambini all'apprendimento di una lingua straniera. Come traduttori e traduttrici, ovviamente, abbiamo la responsabilità di agevolare questo compito. - divertimento --> i programmi per bambini hanno come scopo, il più delle volte, l'intrattenimento. Non possiamo limitarci a tradurre questi contenuti, ma dobbiamo fare il possibile per mantenerne inalterate le gag e i passaggi comici.
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Are you looking forward to translating audiovisual products? Then you need to study film history. The audiovisual industry attracts many professionals and many aspiring translators. One thing that not everyone thinks about, however, is the need to know well the techniques and history of this industry. In my opinion, a fundamental and often ignored requirement is to have a thorough knowledge of the history of cinema. Who were the first directors? How has cinema evolved over the years? How has the audience changed? If we don't know the medium and its peculiarities, it's difficult for us to translate films and TV series in the best possible way, not to mention the cinematographic references present in many programs or quizzes. Rifiutare un lavoro. Una scelta folle, non trovate? O forse no. Nel mondo dei freelance, in realtà, rifiutare un lavoro può rivelarsi un'ottima scelta. Hai già diversi progetti da seguire, mille deadline da rispettare ed ecco che arriva una nuova proposta. Cosa fai? 1 Accetti il nuovo progetto 2 Chiedi di estendere la data di consegna 3 Lo rifiuti Non c'è una risposta univoca, chiaramente dipende dalla situazione e dal cliente. Quello che posso dire, basandomi sulla mia esperienza, è che l'opzione numero tre non è così male. Anche se può fare molta paura, ci permette di non andare incontro a un pericoloso esaurimento nervoso. Senza contare che, agli occhi del cliente, risulteremo persone capaci di organizzarsi e di voler svolgere tutto nel migliore dei modi. Dire di "no" può essere una risposta molto saggia. |
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