Sì, lo ammetto, ho un debole per i meme a tema Sanremo, anche se il festival è passato da un pezzo. 😊
0 Comments
🙄 Un chirurgo non entra in sala operatoria pensando di essere abbastanza bravo.
Un muratore non costruisce una casa pensando che la malta e i mattoni si leghino abbastanza bene fra loro. E allora perché, quando parliamo di professioni creative, non dovrebbe valere la stessa regola? Perché accontentarsi di risultati abbastanza soddisfacenti, se si può puntare al massimo? Questo post polemico va in due direzioni. La prima è ovviamente una frecciata nei confronti di chi, invece di rivolgersi ai professionisti, si accontenta di lavori mediocri, magari svolti da chi non esercita nemmeno una determinata professione. La seconda polemica è rivolta a noi, i professionisti stessi, perché spesso sembriamo non capire il valore del nostro lavoro. Non voglio dire che dovremmo vantarci ogni due secondi dei risultati raggiunti, ma perlomeno darci una piccola pacca sulla spalla e pensare al contributo fondamentale che diamo a un certo lavoro o settore. 💪 I am thrilled to announce that I won the 32nd 𝐓𝐫𝐚𝐧𝐬𝐥𝐚𝐭𝐢𝐨𝐧 𝐂𝐨𝐧𝐭𝐞𝐬𝐭 "𝐌𝐨𝐯𝐢𝐞 𝐍𝐢𝐠𝐡𝐭" held by ProZ.com!🎉
Thank you for this great opportunity. 😊 It's been a pleasure to take part in the 𝐄𝐧𝐠𝐥𝐢𝐬𝐡 𝐢𝐧𝐭𝐨 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧 competition and I hope to participate in the next contests. 👿 Revisionare la propria traduzione: un passaggio da fare con cattiveria.
Non so voi, ma in fase di revisione mi accorgo di essere particolarmente critica nei confronti delle mie stesse traduzioni. Quando riapro un testo, che di solito lascio decantare per una notte prima della consegna, mi rendo conto di giudicare la traduzione con pignoleria e, perché no, con una buona dose di astio. Sarebbe interessante studiare il meccanismo psicologico responsabile di tanta rabbia verso le nostre stesse traduzioni! 😄 Eppure, sotto sotto, credo che questa "rabbia" nei confronti delle nostre stesse scelte traduttive sia fondamentale per consegnare un prodotto finito soddisfacente e scorrevole nella lingua d'arrivo. Cosa ne pensate? 😊 Ah, hai una laurea! Bene, allora non dovrai mai più studiare.
Falso. 📚 Se, come me, lavori nell'ambito della traduzione, saprai che non si finisce mai di imparare. Lo studio e la ricerca fanno parte del nostro mestiere ed è impossibile pensare di continuare a offrire servizi degni di questo nome senza un costante aggiornamento. 🔬La scorsa settimana ho intrapreso un nuovo percorso di formazione insieme a Lorenza Oprandi, che mi guiderà alla scoperta della traduzione medica e biomedica. Ogni ambito della traduzione ha un suo lessico specifico e un modo preciso di rivolgersi ai destinatari: non ci si può improvvisare esperti ed esperte di un determinato settore! 🔮Sono molto curiosa e anche un po' emozionata, ma non vedo l'ora di addentrarmi in questo percorso di formazione. Anche voi state imparando qualcosa di nuovo? Fatemelo sapere nei commenti! 😊 🎬 Lo confesso, amo i sottotitoli.
E no, non lo dico solo perché il sottotitolaggio è uno dei principali servizi che offro. 📺 La verità è che, nel corso degli anni, ho sviluppato una vera e propria passione per i sottotitoli, tant'è che ormai rappresentano per me l'unico modo possibile per fruire dei vari prodotti audiovisivi. Il piacere dato dal naturale fluire della lingua originale di un video è qualcosa di prezioso e incalcolabile, anche quando la lingua parlata dagli interpreti non rientra fra quelle che ho studiato. Adoro sentire i diversi accenti, le inflessioni e il lavoro certosino che sta dietro all'emissione vocale di una certa frase, o persino di una singola sillaba. 🎭 Mi piacciono i giochi di parole, quelli che colgo da sola e quelli che comprendo solo grazie all'aiuto del traduttore o traduttrice che mi ha permesso di apprezzare il film, serie TV o videogioco grazie al proprio lavoro. E tu che rapporto hai con i sottotitoli? Fammelo sapere! 😊 - Where did you learn our language?
- I listened. This quote is from 𝙏𝒉𝙚 13𝙩𝒉 𝑾𝙖𝒓𝙧𝒊𝙤𝒓 (1999) by John McTiernarn, starring 𝐀𝐧𝐭𝐨𝐧𝐢𝐨 𝐁𝐚𝐧𝐝𝐞𝐫𝐚𝐬. I think it perfectly embodies the dream of learning new languages by listening to native speakers. 😁 Have you ever dreamed of learning or improving a language this way? 🎬 Il 15 febbraio è uscita su Netflix la serie 𝐃𝐫𝐚𝐠𝐨𝐧 𝐒𝐚𝐤𝐮𝐫𝐚.
L'avvocato Kenji 𝐒𝐚𝐤𝐮𝐫𝐚𝐠𝐢 (Hiroshi Abe), un tempo molto famoso e ora senza il becco di un quattrino, viene chiamato a salvare una scuola privata sull'orlo della bancarotta. Per impedire la chiusura della scuola, Sakuragi e la sua ex alunna 𝐍𝐚𝐨𝐦𝐢 Mizuno (Masami Nagasawa) devono riuscire a formare un gruppo di studenti e studentesse che vorrebbero frequentare la più prestigiosa università del Giappone. Se amate 𝑳'𝒂𝒕𝒕𝒊𝒎𝒐 𝒇𝒖𝒈𝒈𝒆𝒏𝒕𝒆 e i racconti di formazione, Dragon Sakura è davvero imperdibile! Sono felice di aver 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐨𝐭𝐢𝐭𝐨𝐥𝐚𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐨 questa serie avvincente, in cui certo non mancano gli spunti di riflessione sul ruolo della scuola e degli educatori in generale. La velocità conta più della qualità? Sinceramente... io dico di no! È vero, le scadenze devono essere rispettate e ci sono alcuni progetti più urgenti di altri. Detto questo, la qualità richiede tempo. Non sempre la traduzione consegnata in fretta e furia è quella migliore, anzi... Soddisfare deadline irrealistiche compromette la qualità complessiva della traduzione e, di conseguenza, la soddisfazione del cliente finale. Come evitare di consegnare pastrocchi? Semplice, bisogna dialogare! Lo so, non è sempre facile chiedere di avere più tempo a disposizione, specialmente se lavoriamo con agenzie, ma ciò che conta è l'accuratezza del nostro lavoro. Lo dice anche il proverbio: "La gatta frettolosa fa i gattini ciechi". 😊 ----------------------------------------------------------- 💎Cerchi una traduzione 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐚 a regola d'arte? Ci penso io! Sono Francesca Perozziello e localizzo i tuoi contenuti dall'inglese e dal francese verso l'italiano, la mia lingua madre. 📩 Contattami per parlare del tuo progetto: francesca.perozziello@yahoo.it 💡 Translators hate translation tests.
Usually, translators are not happy to take translation tests, especially if they are urgent and unpaid. As language professionals, we believe these trials aim to waste our time and energy. However... Have you ever tried to see translation tests as a test YOU put your potential clients through? Here below are three types of clients you should avoid like the plague: 💀 ❌ A client who wants you to complete the test in two hours but sends you the results after two months. ❌ A client who expects you to translate ten different types of texts without giving you any context. ❌ A client who sends you a test unrelated to your specialization fields, even if you're applying for a specific role. So, do you still think translation tests are a trap for translators? 😊 🤸♀️ Sport has always been a fun-damental part of my life!
✔ It helps you to see things from a different perspective. ✔ It allows you to face your limits and overcome your fears. ✔ It helps you to manage stress and anxiety. ✔ It teaches you to work hard to achieve a goal. ✔ It allows you to meet people who share your passions and interests. ✔ It's a great way to focus on your tasks. Physical activity should be part of everyone's daily routine, especially for those who spend most of their time frantically typing on the keyboard! 😉 *This post was originally written in English. I'm not an English native speaker, but that's the language I chose to write this post.* Allenare la creatività. 🏋♂️
Se fai un mestiere creativo sai bene quanto sia importante lavorare a mente lucida e trovare la soluzione giusta nel momento adatto. Certo, lavorando sotto pressione e con tante scadenze da rispettare non è sempre facile farsi venire in mente il gioco di parole perfetto o la traduzione più appropriata per un determinato modo di dire. 🤷♀️ Ma allora come si fa a sfruttare al meglio la propria creatività anche nei momenti più stressanti? È semplice: la creatività va tenuta in allenamento, proprio come qualsiasi altra capacità o abilità. Sì, ci sono persone che nascono con una maggiore propensione alla fantasia e all'inventiva, ma questo non basta. Se lasciata ad ammuffire in un angolino buio della nostra mente, la creatività si atrofizza e farà uno sforzo enorme per rimettersi in moto, proprio come una persona poco attiva che ricomincia a fare sport dopo anni di vita sedentaria! 🧙♂️ I giochi di ruolo come Dungeons & Dragons rappresentano, a mio avviso, un ottimo modo per uscire dagli schemi e mantenersi in allenamento! Calarsi nei panni di un determinato personaggio, agire e pensare come farebbe lui o lei, difetti e limiti compresi, è infatti un metodo divertente per stimolare il pensiero creativo! E tu quale "allenamento" preferisci? 😉 😎 Nuovo anno, nuovi progetti.
Cosa porta con sé ogni nuovo progetto di 𝐭𝐫𝐚𝐝𝐮𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞? ✔ Tanto entusiasmo! Che bello, seguirò questo progetto per alcune settimane e potrò immergermi nel suo mondo. ✔ Ricerche terminologiche. Non smetterò mai di sottolineare l'importanza della coerenza terminologica in una traduzione, specie se si tratta di più documenti o di un lavoro che porteremo avanti per mesi. ✔ Una nuova sfida. Ogni progetto permette a traduttori e traduttrici di mettersi alla prova. ✔ Collaborazioni. È fondamentale comunicare correttamente con le altre persone che ci accompagneranno durante questo viaggio, siano esse project manager, altri traduttori o i nostri revisori. Ma ogni nuovo progetto porta con sé anche: ❌ Agitazione. Un po'. A volte tanta. Aiuto, ce la farò a rispettare le scadenze? ❌ Dubbi. Ho passato due ore a spulciare tutte le risorse che ho a disposizione e ancora mi chiedo se sia questo il traducente giusto. ❌ Sindrome dell'impostore. Sì, quella è sempre in agguato. Come affrontare al meglio un nuovo progetto? ✅ Impegnati, studia, ricerca. Non ci sono ricette miracolose, occorre rimboccarsi le maniche. ✅ Hai già riletto la traduzione e stai per consegnarla? Rileggila una terza volta. Anche una quarta. ✅ Fidati di chi lavora con te. Il parere di un/una collega può rivelarsi fondamentale. ✅ Comunica con il PM se pensi che ci siano ostacoli insormontabili o scadenze non realistiche. Ti vengono in mente altri consigli per non avere paura di un nuovo progetto di traduzione? 😊 Oggi Netflix accoglie Orange Days, serie TV giapponese del 2004.
Sarà che è il primo giorno di questo nuovo anno e, come ogni anno che inizia, porta con sé promesse e aspettative. Sarà che le storie incentrate sulle età di passaggio, come gli anni dell'università, riescono a toccare i tasti giusti dell'animo umano, facendoci riflettere su noi stessi e noi stesse come persone, ma Orange Days mi ha colpita particolarmente per la poesia e la delicatezza con cui tratta alcuni temi. Sae, violinista di talento che ha perso l'udito, comunica grazie alla lingua dei segni con la sua migliore amica, l'intraprendente Akane. All'ultimo anno di università le due ragazze fanno la conoscenza di Yuuki, che studia psicologia e ha paura della vita da adulto. C'è poi Shohei, playboy incallito che nasconde un animo sensibile, ed Eita, che dopo la laurea prenderà le redini dell'attività di famiglia. Sono felice di aver tradotto e sottotitolato in italiano questa piccola perla. Orange Days è il racconto dell'età dell'incertezza e delle promesse, una storia di speranze, paure e aspettative che accomunano un po' tutti noi. Da non perdere! "Robin Hood e Little John corrono nella foresta Saltando staccionate, schivando alberi e cercando di scappare Pensano solo a scappare e finalmente a farcela Accidenti, accidenti, che giornata!" Se avete amato Robin Hood di casa Disney del 1973, avrete capito che ho aperto il post con un'orrenda traduzione della sua canzone più celebre. Creatività e traduzione sono due parole che vanno a braccetto, specialmente in un ambito come quello audiovisivo: è impensabile poter traghettare un contenuto da una lingua all'altra, e quindi da una cultura all'altra, facendo affidamento solo su una resa letterale delle singole parole. Spero che il 2024 porti maggiore consapevolezza e rispetto nei confronti di una professione tanto importante, eppure spesso sottovalutata. 🎬 Perché scegliere di 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐨𝐭𝐢𝐭𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 un video?
Vari motivi potrebbero (o dovrebbero) spingere un'azienda a sottotitolare i propri 𝐯𝐢𝐝𝐞𝐨, che si tratti di 𝐟𝐢𝐥𝐦, 𝐬𝐞𝐫𝐢𝐞 𝐓𝐕 o 𝐯𝐢𝐝𝐞𝐨𝐠𝐢𝐨𝐜𝐡𝐢, ma anche di video 𝐚 𝐬𝐜𝐨𝐩𝐨 𝐝𝐢𝐝𝐚𝐭𝐭𝐢𝐜𝐨 𝐞/𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐦𝐞𝐫𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞. 💡 I sottotitoli, infatti, permettono di: ✔ comprendere ciò che viene detto nei dialoghi o nella narrazione 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐜𝐨𝐩𝐫𝐢𝐫𝐞 l'intonazione, l'accento e la recitazione degli interpreti originali. Se, per esempio, apprezzo particolarmente 𝐥𝐚 𝐦𝐮𝐬𝐢𝐜𝐚𝐥𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐞𝐫𝐭𝐚 𝐥𝐢𝐧𝐠𝐮𝐚, potrò godermi tutte le sue sfumature senza correre il rischio di non comprendere quanto viene detto sullo schermo. ✔ aiutare le persone a imparare una 𝐥𝐢𝐧𝐠𝐮𝐚 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐧𝐢𝐞𝐫𝐚. Guardare il video con i sottotitoli nella stessa lingua dell'audio è un ottimo modo per familiarizzare con il 𝐥𝐞𝐬𝐬𝐢𝐜𝐨 e le 𝐟𝐫𝐚𝐬𝐢 𝐢𝐝𝐢𝐨𝐦𝐚𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 della lingua che stiamo studiando. ✔ usufruire di un video anche in 𝐚𝐦𝐛𝐢𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐫𝐮𝐦𝐨𝐫𝐨𝐬𝐢 𝐞 𝐚𝐟𝐟𝐨𝐥𝐥𝐚𝐭𝐢. In metropolitana, in treno o nella sala d'aspetto del dentista non dovrò più rinunciare a guardare il video divertente che avevo iniziato prima di entrare: i sottotitoli mi permetteranno di continuare a seguire le battute e/o il racconto sullo schermo. ✔ mantenere più a lungo la 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐞𝐧𝐭𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞. Lo dice anche il detto: "verba volant, scripta manent". E, in effetti, vedere le parole sullo schermo consente all'utente di concentrarsi maggiormente sul contenuto che sta guardando, senza lasciarsi distrarre dagli stimoli esterni. Questo può rivelarsi particolarmente utile per i video a scopo didattico, dove i 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐞𝐭𝐭𝐢 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐯𝐞 devono rimanere impressi nella mente di chi guarda e ascolta. ✔ far arrivare i contenuti agli 𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐬𝐨𝐫𝐝𝐢 o con difficoltà uditive, che altrimenti non potrebbero fruire di determinati prodotti. Chi lavora con le 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐞 sa bene quanto sia importante permettere a tutti gli utenti di apprezzare un determinato contenuto: perché, allora, dovremmo escludere alcune fasce di spettatori? Ti servono altre ragioni per sottotitolare i tuoi video? Non credo! 😊 --------------------------- ➡ Sono Francesca Perozziello, traduco e localizzo i tuoi contenuti in 𝐢𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧𝐨, la mia lingua madre. Contattami per saperne di più! 📧 𝐟𝐫𝐚𝐧𝐜𝐞𝐬𝐜𝐚.𝐩𝐞𝐫𝐨𝐳𝐳𝐢𝐞𝐥𝐥𝐨@𝐲𝐚𝐡𝐨𝐨.𝐢𝐭 Correva l'anno 2000 o giù di lì e una piccola nerd passava molti pomeriggi della sua esistenza a giocare ad 𝑨𝒈𝒆 𝒐𝒇 𝑬𝒎𝒑𝒊𝒓𝒆𝒔 𝑰𝑰 - 𝑻𝒉𝒆 𝑨𝒈𝒆 𝒐𝒇 𝑲𝒊𝒏𝒈𝒔.
Non vi preoccupate, questa breve storia edificante non è la pubblicità del secondo capitolo della fortunata 𝐬𝐚𝐠𝐚 𝐯𝐢𝐝𝐞𝐨𝐥𝐮𝐝𝐢𝐜𝐚, visto che prospera benissimo anche senza di me. Semmai è la storia di come alcune passioni, prima o poi, finiscano per incontrarsi e rendersi utili a vicenda. Quando, appunto, giocavo ad AoE II, sceglievo molto spesso il popolo 𝐠𝐢𝐚𝐩𝐩𝐨𝐧𝐞𝐬𝐞. Ho sempre avuto una predilezione per questa cultura, che mi affascinava fin da ragazzina, anche grazie a manga e anime. Se avete un po' di dimestichezza con il 𝐠𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐭𝐞𝐠𝐢𝐜𝐨, saprete che un'unità fondamentale è rappresentata dai civili addetti alla costruzione di edifici e strade, senza i quali la vostra civiltà non potrebbe nemmeno cominciare. Bene, i contadini giapponesi, così come quelli dei vari popoli disponibili, rispondevano ai comandi del 𝐠𝐢𝐨𝐜𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 con brevi frasi o semplici parole. Anche se potevo intuire cosa volessero dire, magari aiutandomi con le lingue parlate da altre civiltà o banalmente con le azioni mostrate sullo schermo (raccogliere il grano, tagliare la pietra, recarsi in un certo punto della mappa...), quelle parole erano per me misteriose! Qualche mese fa mi sono finalmente decisa a imboccare il tortuoso sentiero dello 𝐬𝐭𝐮𝐝𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐠𝐢𝐚𝐩𝐩𝐨𝐧𝐞𝐬𝐞, un sentiero che mi porterà tanti dolori, di questo ne sono consapevole. Una piccola soddisfazione, però, è arrivata: alcune di quelle risposte iniziano ad avere un senso compiuto! 😅 Riascoltando le brevi frasi dei contadini di AoE e, perché no, anche quelle delle altre unità giapponesi, finalmente riesco a dipanare un po' della nebbia che le avvolgeva. Come dice il detto, ogni viaggio inzia con un passo! Foto di Luisella Planeta LOVE PEACE □□ da Pixabay È l'ora della merenda.
Merenda è una delle parole italiane che amo di più. Non solo perché sono una persona molto golosa e approfitto di ogni scusa per fare spuntini, ma perché adoro l'origine di questa parola. Merenda, infatti, viene dal latino "merere", cioè meritare. La merenda, in quanto gerundivo del verbo merere, letteralmente indica "ciò che deve essere meritato". A metà di una mattinata o di un pomeriggio di traduzioni, poi, c'è proprio bisogno di una piccola pausa golosa. Tradurre non è un lavoro fisicamente stancante, è vero, ma il cervello lavora eccome. Se faccio merenda, quindi, è perché me la merito! È sabato pomeriggio e ti stai annoiando.
Cosa puoi fare per scacciare il tedio? Ma è ovvio, guardare questa serie su Netflix! 😁 𝐃𝐫𝐞𝐚𝐦 𝐏𝐨𝐧𝐲 - 𝐀𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐢𝐦𝐩𝐫𝐨𝐯𝐯𝐢𝐬𝐨 ti aspetta... con i suoi sottotitoli italiani! Localizing your content into Italian can be quite tricky. Let me tell you why.
First of all, let’s see what localization is and why is it so important for you to localize your content. In addition to ‘simply’ translating a text, a website or an app, you often need to adapt a translation in order to meet some specific cultural, social, and linguistic requirements. Depending on the language you are translating into, you’ll have to rely on highly qualified professionals who not only convey the right message in the right way but will also strike the right chord with your audience. A good translation may be easy to achieve, but a great translation can have extraordinary effects and will help your business grow. Just like any other Romance language, such as Spanish or French, Italian is a gendered language. In fact, we assign a specific gender to everything, be it an animate or an inanimate object. In practice, this means that sedia (chair) is a feminine noun, tastiera (keyboard) is also feminine, but quaderno (notebook) is a masculine noun. And there’s more. The same object, used for different purposes, can change its gender. The word table, for instance, can be translated as tavolo (masculine) or tavola (feminine), depending on the meaning of the sentence. The masculine noun is usually the most generic one, so it refers to a piece of furniture we can easily find in our kitchens. However, when we want to ‘lay the table’, we’ll say apparecchiare la tavola, using the feminine noun even if we are referring to the same object as above! In the last few years, many Italian linguists have been trying to write in a neutral language when addressing their audience. Unlike English or other gender-neutral languages, this goal is harder to achieve in Italian, since it often requires the use of circumlocutions or words and phrases which can be referred to either female, male or nonbinary people. When localizing a video game, there are some typical sentences that, until a few years ago, were translated only referring to a male audience, probably because video games were thought to be an all-boy hobby. But times are changing, more and more women play video games and these sentences need to be localized in a different way. The most famous example is, ‘Are you sure you want to quit?’, a message used to ask players if they are sure they want to exit the game and perhaps lose the progress made up to that point. In the 90’s, this message was usually translated as Sei sicuro di voler uscire dal gioco?, thus referring only to a male audience. The Italian adjective sicuro, in fact, is masculine, and it automatically excludes nonbinary and female players. Nowadays, good translators are aware that this sentence should be localize as Vuoi davvero uscire dal gioco?, so that also girls, women, and nonbinary people feel involved. Not to mention that Italian sentences are usually longer than English sentences! To convey a message in Italian, we often need to write sentences which exceed the length of the source text. This can have a major impact on the audiovisual field, where rules are particularly strict. When localizing a video game or app, clients often ask translators not to exceed a specific character limit; while this may be easy to achieve in some language pairs, it forces Italian translators, as well as translators speaking other Romance languages, to find shorter solutions to convey the required message. Picture this. You are an Italian translator localizing the Christmas event of an app you’ve been translating for some time now. The client sets a strict character limit, but the source text is full of proper nouns which cannot be shortened and you are also trying to use neutral language in order to reach a wider audience. Absurd as it may seem, you’ll probably spend one hour to translate 50 words! Last but not least, to localize content into Italian you’ll need to figure out which words to use and which not to use. A common misconception about the Italian language, and it is something I like to stress quite often, is that we don't say ciao. Actually, we say ciao to greet friends, relatives or someone we are very close to, but we would never say ciao in a formal situation. It is a very informal and familiar greeting, and you can't use it whenever you like. Italy is one of the most-visited countries in the world, so it is likely to hear tourists say ciao when greeting staff in a restaurant or hotel. An Italian native speaker would say buongiorno or buonasera when entering a restaurant and arrivederci when leaving. This happens because the Italian language has many degrees of formality, so you can’t address people in the same way. We have an informal you, tu in Italian, used to address our families and friends. Then we have a formal you, lei in Italian, used when talking to people we respect, e.g. our professors, but also to older people and strangers in general. There would also be a third way of addressing people, namely an even more formal you, voi in Italian, although it survives only in Southern Italy and in some other specific usage. For example, in the comics magazine Topolino – Mickey Mouse – the characters use voi instead of lei when addressing someone formally. As we have seen, localizing content into Italian is complex, because you have to take into account many cultural elements as well as linguistic ones. Is there a magic formula to translate perfectly into Italian? No, but there is something you can do to achieve the best results, that is, relying only on native and trained professionals. Alconost and its experienced freelancers are here to help you: not only your content will be immediately understandable by the Italian audience, but it will sound natural and catchy as you would expect from an excellent translation. POV: Hai otto anni e ti chiedono cosa vuoi fare da grande. Io a otto anni: "Posso diventare come Geena Davis in Corsari?" LinkedIn mi ha appena ricordato che sono presente su questa piattaforma da ben 11 anni. Mi sembra impossibile che sia passato così tanto tempo, anche perché ho aperto il mio profilo che ero ancora all'università e avevo le idee abbastanza nebulose sul mio futuro. Ogni giorno scorro la home di questo social e vedo traguardi, riconoscimenti, nuove posizioni lavorative e altri obiettivi mega-galattici che vengono raggiunti a pieni voti. Sarà capitato anche a me, come a chiunque su LinkedIn, di indulgere nell'autocelebrazione e di accennare a una qualche piccola soddisfazione professionale, quindi non sta a me vestire i panni della moralizzatrice. Detto questo, voglio festeggiare i miei primi 11 anni su LinkedIn con un augurio per me stessa e per chiunque stia leggendo questo post prima di mettersi a lavorare o durante una pausa produttiva (sì, esistono anche le pause produttive). Prima di essere AD, CEO, Founder, Career Coach e tante altre belle cose, ricordatevi di quello che volevate fare/essere a otto anni. Quella parte di noi è probabilmente la più sincera e se ne frega alla grande dei nostri titoli, master e diplomi vari. Alle noi stesse e ai noi stessi di otto anni interessa solcare i sette mari alla ricerca di tesori, in barba alle scadenze e alla fatturazione elettronica. 🧘♀️ I started practising 𝐲𝐨𝐠𝐚 five years ago.
It helps me every day, both physically and psychologically. 💡 It improves my concentration, which is crucial in creative work. 💻 It helps me not to suffer from so many aches and pains that can arise when spending many hours at the PC. 💪 It improves my physical strength and flexibility. 📅 It helps me reduce the stress caused by the many deadlines I have to manage as a freelancer. If you need the right person to translate your yoga and sport-related content, please feel free to contact me. _________________________________________________________ I am 𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐞𝐬𝐜𝐚, nice to e-meet you! 😊 I translate from 𝐄𝐧𝐠𝐥𝐢𝐬𝐡 and 𝐅𝐫𝐞𝐧𝐜𝐡 into 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚𝐧. ✉ 𝐟𝐫𝐚𝐧𝐜𝐞𝐬𝐜𝐚.𝐩𝐞𝐫𝐨𝐳𝐳𝐢𝐞𝐥𝐥𝐨@𝐲𝐚𝐡𝐨𝐨.𝐢𝐭 Il pancino sospetto.
Vorrei fosse il titolo di un brutto thriller, invece è il classico esempio di acchiappaclick che possiamo facilmente trovare in rete. La narrazione tossica del "pancino sospetto" che si affaccia sull'addome di cantanti, sportive e presentatrici è una di quelle formule fisse di cui dovremmo imparare a liberarci, sia quando scriviamo sia quando leggiamo. Non solo perché sa di trito e ritrito, un po' come "non uscite nelle ore più calde" o "ricordatevi di bere molta acqua ad agosto", ma perché è uno dei tanti segnali che nel 2023, in fin dei conti, alla donna sono concesse le solite quattro occasioni per far parlare di sé. Una di queste, ovviamente, è la presenza di un accenno di rotondità nell'ultima foto postata su Instagram. A parte il fatto che non ci sarebbe niente di male nell'avere la pancia gonfia durante una vacanza all'estero, con le palme di sfondo o in cima a un vulcano, e già questo andrebbe ricordato a chi firma certi articoli. Provo molta tristezza e frustrazione nel vedere che, dopotutto, i successi professionali di una donna passano sempre in secondo piano se quest'ultima viene fotografata, in modo più o meno consapevole, con i segnali di una gravidanza in atto, vera o presunta che sia. Cari autori e autrici di questi pezzi, io vi capisco, purtroppo c'è chi questa roba la legge. Ma il cambiamento deve pur partire da qualche parte. L'attrice Tizia è incinta? Bene, sarà lei stessa a parlarne quando deciderà di farlo. La sportiva Caia ha la pancia stranamente gonfia? E chissenefrega, non facciamone un caso di stato. Educhiamo il pubblico a capire che una donna non diventa interessante solo perché ha la fede al dito, ha invitato 800 persone al proprio matrimonio o sfoggia un "pancino sospetto". |
|